Ciao Paolo,
sono qui che cerco di mettere insieme le parole, i pensieri, le sensazioni che ho sentito e sento. Non è facile. Avrei ancora tante cose da raccontarti, domande da farti (
ma a te piacciono i Counting Crows? ), battute da scambiarci..per recuperare tutti quegli anni in cui non ci siamo sentiti, in cui ingenuamente non abbiamo dato valore al fatto che condividere le proprie vite è sempre bello, è sempre un arricchimento. Da che ho memoria, ci siam sempre divertiti insieme, seppur differenti tra noi. Ricordo con malinconia le cene a casa della nonna Ada, il mio Natale preferito, noi a giocare insieme e poi a mangiare cose buonissime e sopratutto a ridere come matti. Tu con lo Zio Gianni, un rapporto padre figlio bellissimo, complice e divertente. Le tue risate genuine, fino all’ultimo. Ogni messaggio scambiato con te è stato prezioso per me in questi ultimi dannati mesi, in cui non volevo ‘disturbare’ ma in cui avrei voluto farti e raccontarti le domande dalle più stupide alle più importanti (
che libro ti è piaciuto molto da leggere? hai preso il regalo di Natale per Leo?).. Ed ogni volta che ci sentivamo mi rendevo conto che tutto quello di cui spesso si lamenta la carenza nella società di oggi era invece dentro te, l’attenzione, l’interesse, la cura nei confronti dell’altro. Io di questo ti ringrazio e lo porterò sempre con me, cercando di tenerlo come ispirazione per il futuro, per me e per i miei bimbi, che ormai ti conoscono bene. Fino all’ultima conversazione mi hai chiesto di noi, di me, mi hai fatto domande pertinenti e acute su aspetti del mio lavoro che hanno aumentato ancor di più la mia stima nei tuoi confronti. Non so nemmeno io dove e come tu abbia trovato la forza per essere così “
migliore” fino all’ultimo, ma so che non sarà stato invano. E’ un esempio che ci guiderà e che ci servirà di riferimento per migliorarci, voglio credere che sarà così. E così è nei confronti della la tua famiglia più stretta, Giorgia Leo Ceci e i gli zii Vittoria e Gianni: anche per loro il mio sentimento è di grande rispetto e di enorme affetto. Come si può riuscire ad essere ancora così lucidi e attenti, dopo tutto questo dolore? Avete tutti dimostrato un’enorme rispetto e fiducia nella vita, affrontando con coraggio tutte le strazianti tappe, e condividendo fino all’ultimo la situazione con anche chi, come me, vi segue da lontano.
Io di questo vi ringrazio.
Per me tu rimarrai sempre Paolo con il viso da bambino che ricordo benissimo, che mi è così famigliare. Ma a questo ricordo aggiungo tutto quello che ho imparato a conoscere di te e che trova consistenza nei ricordi dei tuoi cari amici su questa pagina: una persona intelligente, generosa e attenta. Che mancherà, che già ci manca, di cui non smetteremo di parlare. La morte non è mai giusta, ma ci sono persone per le quali è ancora meno giusta.
Sempre con noi
Cate
“voglio però ricordarti com’eri, pensare che ancora vivi, voglio pensare che ancora mi ascolti e come allora..sorridi”, Guccini, lo conosci?